DAL FALLIMENTO DI IMMUNI ALLE SOLUZIONI ADOTTATE NEI CENTRI SPORTIVI

Nonostante tutti gli sforzi fatti, tutte le misure di contenimento adottate e tutto il lavoro di sensibilizzazione messo in atto in merito all’importanza della prevenzione dei contagi, purtroppo ci troviamo oggi a fare i conti con nuovi inasprimenti finalizzati a limitare la diffusione della pandemia.
La tanto temuta seconda ondata è ormai una realtà e i contagi tendono ad aumentare ogni giorno che passa portando con sé i fantasmi di nuove chiusure e lockdown settoriali.
Sotto i riflettori purtroppo sempre le solite categorie più martoriate: scuole, centri sportivi, ristorazione, parrucchieri, centri estetici, congressi e centri culturali. Tutte quelle attività che prevedono un afflusso di persone concentrate in determinati spazi e orari.
Al netto di tutte le regolamentazioni riguardanti la sanificazione degli ambienti e il ricorso a mascherine e gel igienizzanti, strumenti indubbiamente molto utili per mantenere elevato il livello di sicurezza, come poter garantire a chi frequenta determinati ambienti di non venire a contatto con soggetti positivi?
Quali sono gli strumenti in grado di prevenire contatti potenzialmente pericolosi?
Un barlume di speranza in questo senso sembrava arrivare dall’app Immuni, uno strumento inizialmente descritto come il sistema più efficace e potente per il tracciamento dei contatti e contagi che si rivela però oggi un fallimento dovuto alla mancanza di un corretto utilizzo dello strumento.
“L’app immuni è morta” dichiara Riccardo Luna, direttore responsabile di Agi Agenzia Giornalistica Italia, in un intervento di questa mattina sulla radio RDS commentando quanto accaduto ieri durante la conferenza stampa del presidente Conte, dove lo strumento non è mai stato citato.
“Se ne iniziò a parlare a fine marzo per poi essere pronta a giugno. Ea una delle prime al mondo, era una strada, la migliore, per evitare la seconda ondata. Ma oggi è onesto riconoscere, guardando i numeri, che l’app non ha funzionato, o meglio: l’app funziona ma non funziona il sistema che doveva attivare. Pare infatti che il Ministero della Salute non abbia voluto collegare la presenza di una notifica al diritto di fare un tampone immediatamente. Molte regioni hanno deliberatamente deciso di ignorare l’esistenza e molti medici di base hanno deciso di non inserire i dati della positività dei rispettivi pazienti. Il contact tracing è chiaramente saltato.”
Non potendo quindi far affidamento su questo strumento, quali sono le armi da utilizzare per salvaguardare la propria attività evitando situazioni potenzialmente a rischio?
Nelle palestre e nelle piscine si lavora già da tempo per far fronte a tutte le nuove necessità emerse con la diffusione del virus Covid-19.
In questo contesto il tracciamento degli ingressi risulta fondamentale per una mappatura dei contatti e quindi per poter avvisare tempestivamente chi risulta essere stato in contatto con un soggetto che si scopre positivo.
I software gestionali utilizzati dalle palestre non solo monitorano che chi entra sia in regola con pagamenti e documentazione, ma memorizzano orari di ingresso e uscita permettendo di monitorare costantemente le presenze all’interno della struttura.
Qualora un utente dovesse risultare positivo è molto semplice stabilire con chi potrebbe aver avuto contatti e quindi procedere alle dovute comunicazioni.
Grazie poi alla gestione degli accessi su prenotazione, che può avvenire anche in completa autonomia da parte del cliente tramite app, è possibile gestire un numero massimo di presenze in modo da garantire il giusto distanziamento ed un allenamento in sicurezza.
Ma l’app non supporta solo la prenotazione: grazie ad uno strumento in grado di portare la reception in mano del cliente (basti pensare al saldo di una rata o la consultazione delle proprie scadenze e/o della propria scheda di allenamento virtuale) è possibile ridurre le occasioni di contatto senza però perdere quel rapporto diretto e familiare alla base della fiducia che il cliente ci ha concesso.
Con la rilevazione della temperatura poi, effettuabile manualmente oppure tramite termoscanner collegati al tornello di accesso, è possibile inibire l’ingresso per chi risulta alterato evitando quindi di far entrare un potenziale soggetto positivo che potrebbe mettere a rischio gli altri utenti.
Grazie ai giusti strumenti offerti dal digitale e ad un corretto uso degli stessi il contact tracing è non solo possibile, ma realtà consolidata, nell’ambito della frequenza di palestre e piscine. E’ per questo che risulta possibile allenarsi in sicurezza e serenità.
Occorre un grosso impegno da parte di tutti per far propri gli strumenti offerti dal digitale a sostegno delle nuove dinamiche e delle nuove consapevolezze.
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