La storia in digitale grazie ai Conservatori accreditati AgID

08.09.2017 - Tempo di lettura: 2'
La storia in digitale grazie ai Conservatori accreditati AgID

Sono già state effettuate le prime visite ispettive da parte dell’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) per la certificazione di conformità per i Conservatori accreditati, basate su una lista di requisiti che avvalorano la qualità e l’importanza della figura del Conservatore accreditato.

Luigi Foglia, Direttivo ANORC, descrive le principali novità contenute nella circolare AgID sulle attività ispettive, come “una vera e propria check list ad uso dei valutatori redatta in conformità ai requisiti tecnici richiesti dalle regole tecniche sui sistemi di conservazione”.

Questo ci fa capire come il tema della conservazione dei documenti vada ben al di là della mera esibizione di documenti a valenza fiscale o tributaria.

Il mondo, che percorre la sua strada verso la digitalizzazione con un’accelerazione inarrestabile, dovrà essere in grado di conservare il suo patrimonio storico in digitale, conservarlo per tramandarlo alle generazioni future.

L’intervento di un altro esperto in tema di conservazione digitale, Gianni Penzo Doria, evidenzia il ruolo della conservazione per la Storia.

“Chi dematerializza, non digitalizza”, sottolinea Penzo Doria, direttore generale dell’Università degli studi dell’Insubria, in un contributo che analizza le sfide attuali che un sistema di conservazione digitale degno del terzo millennio deve affrontare.

Il punto è che la dematerializzazione, intesa come la sostituzione della carta in digitale, riesce al massimo a riprodurre un contenuto, ma non tramanda il documento originale.

I Conservatori, quindi, devono spingersi oltre al conservare e devono rendere leggibile nel tempo la copia informatica di un documento, che sarà sempre riproducibile.

Il reale traguardo finale del digitale è quello di diventare un ambiente di conservazione, non un diverso supporto, spiega Penzo Doria. Non si tratta di conservare il documento, ma è necessario mettere a punto un sistema che ne garantisca almeno la corretta contestualizzazione.

In conclusione, la certificazione di conformità delle piattaforme in Cloud per i Conservatori accreditati, con le relative visite ispettive, è un passo in questa direzione. I Conservatori sono all’inizio di un percorso che perfezionerà sempre di più la creazione del documento digitale vero e proprio garantendo la reale possibilità di tramandarlo nella Storia.

Articoli correlati