La contabilità analitica: cosa è e come funziona

26.06.2018 - Tempo di lettura: 3'
La contabilità analitica: cosa è e come funziona

La contabilità analitica, chiamata anche contabilità dei costi, è il processo di registrazione, classificazione, analisi, riepilogo e allocazione dei costi associati a un processo, per poi sviluppare una serie di azione per controllare i costi.

Il suo obiettivo è di consigliare il management su come ottimizzare le pratiche ed i processi aziendali in base all’efficienza e alle capacità dei costi.

La contabilità analitica è di conseguenza molto importante in quanto fornisce le informazioni dettagliate sui costi che la gestione deve controllare per le operazioni in atto o per quelle future.

Dalle origini ai giorni d’oggi

Tutti i tipi di aziende, da quelle manifatturiere a quelle che offrono servizi, richiedono una contabilità analitica per tenere traccia delle loro attività. La contabilità dei costi è stata a lungo utilizzata per aiutare i manager a comprendere i costi di gestione di un’impresa.

La moderna contabilità dei costi ha avuto origine durante la rivoluzione industriale, quando le complessità legate alla gestione di un business di grandi dimensioni hanno portato allo sviluppo di sistemi per la registrazione e il monitoraggio dei costi, con l’obiettivo di aiutare proprietari e dirigenti nel prendere decisioni.

All’inizio dell’era industriale, la maggior parte dei costi sostenuti da un’impresa erano quelli che i ragionieri moderni chiamano “costi variabili” perché variavano direttamente con la quantità di produzione. Il denaro veniva speso per la lavorazione, per le materie prime, per l’energia di gestione della fabbrica, ecc. in proporzione diretta alla produzione.

I manager potevano semplicemente sommare i costi variabili per un prodotto e utilizzarli come linee guida approssimative per i processi decisionali.

I costi che tendono a rimanere invariati anche durante l’alta stagione vengono chiamati “costi fissi”, a differenza dei già citati “costi variabili”, che aumentano e diminuiscono in proporzione al volume di lavoro.

Nel tempo, questi “costi fissi” sono diventati fondamentali per le imprese.

Esempi di costi fissi possono essere:

–        l’ammortamento di impianti e attrezzature;

–        costo di manutenzione;

–        controllo della produzione e degli acquisti;

–        controllo qualità;

–        stoccaggio e movimentazione;

–        supervisione e ingegneria degli impianti.

All’inizio del diciannovesimo secolo, per la maggior parte delle imprese questi costi erano considerati di scarsa importanza. Tuttavia, grazie alla crescita delle ferrovie, dell’uso dell’acciaio e della produzione su larga scala, verso la fine del diciannovesimo secolo questi costi divennero più importanti dei costi variabili di un prodotto, tanto che allocarli ad una vasta gamma di prodotti avrebbe portato sicuramente a decisioni sbagliate.

Elementi che costituiscono la contabilità analitica

Gli elementi di costo base sono:

  1. Materiali (Acquisti);
  2. Lavoro manuale;
  3. Spese ed altri costi extra.

Questi tre fattori base si suddividono ulteriormente all’interno della propria categoria:

Materiali (Acquisti):

  • Materiali diretti: materiali che contribuiscono direttamente alla realizzazione del prodotto finale.
  • Materiali indiretti: materiali necessari all’ottenimento del prodotto anche se non contribuiscono in modo diretto.

Lavoro Manuale:

  • Diretto: il lavoro effettuato manualmente che contribuisce direttamente alla creazione del prodotto finale.
  • Indiretto: il lavoro esterno che è comunque necessario all’ottenimento del prodotto.

Spese ed altri costi (Fissi e Variabili):

  • Produzione o lavori generali compreso il personale di fabbrica;
  • Spese generali di amministrazione compreso il personale d’ufficio;
  • Spese generali di vendita tra cui produzione e manutenzione del magazzino, pubblicità (sviluppo e acquisti), mostre, personale di vendita, costo del denaro;
  • Spese generali di distribuzione;
  • Manutenzione e riparazione comprese attrezzature per ufficio e macchinari di fabbrica;
  • Servizi come gas, elettricità, acqua, fognature e valutazioni comunali:
  • Altre spese variabili;
  • Gli stipendi, compresi i salari, le pensioni e le detrazioni fiscali;
  • Immobili: affitto, mutuo, tasse di proprietà;
  • Ammortamenti: beni durevoli, tra cui macchine e attrezzature per ufficio;
  • Altre spese fisse.

Queste spese sono flessibili e talvolta si sovrappongono. Ad esempio, in alcune aziende i costi del personale sono talvolta separati da altri costi di produzione.

Classificazione dei costi nella contabilità analitica

La classificazione dei costi riguarda il raggruppamento delle spese secondo le loro caratteristiche comuni e sono:

1)     Per natura o tracciabilità: costi diretti ed indiretti.

2)     Per funzioni: produzione, amministrazione, vendita e distribuzione, ricerca e sviluppo.

3)     Per comportamento: costi fissi, variabili, semi-variabili

4)     Per capacità di controllo: costi controllabili e incontrollabili.

5)     Per normalità: costi normali e costi anormali.

6)     Per tempo: costi storici e costi predeterminati

7)     Per costi decisionali: costi utilizzati per il processo decisionale manageriale

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