IoT: Internet of Things

27.02.2017 - Tempo di lettura: 2'
IoT: Internet of Things

IoT è acronimo di Internet of Things – Internet delle cose – ed è un neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti. Quando è nato il concetto dello IoT? Il concetto è stato introdotto da Kevin Ashton durante una presentazione presso P&G e, in seguito, sviluppato dall’agenzia di ricerca Gartner. L’Internet delle cose è una delle molteplici evoluzioni possibili dell’utilizzo di Internet. Gli oggetti, infatti, acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su di sé e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri.

  • Le sveglie suonano prima se c’è traffico;
  • Le scarpe da ginnastica comunicano tempi, velocità e distanza;
  • I contenitori delle medicine avvisano se si dimentica di prendere il farmaco.

In sostanza, tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie alla connessione ad Internet. L’obiettivo dell’Internet delle cose è quello di dare un’identità elettronica alle cose e ai luoghi. I campi in cui l’IoT può essere applicato sono molteplici: dalle applicazioni industriali, alla logistica e all’infomobilità, fino all’efficienza energetica, all’assistenza remota, alla tutela ambientale e alla domotica.
In riferimento proprio a quest’ultimo ambito di applicazione dell’Iot – la domotica – possiamo tenere in considerazione due esempi:

1. Google Home
Google ha presentato a maggio dello scorso anno Google Home, un assistente vocale da salotto. Si tratta di un dispositivo di forma cilindrica, che può essere personalizzato nei colori, e senza tasti. Si comanda con la propria voce. Google Home potrà essere interrogato su qualsiasi aspetto: gli si potrà chiedere di accendere le luci di casa, di attivare la musica e altre funzioni di domotica; ma anche di trovare un volo, un hotel, di prenotare un taxi … proprio come se si navigasse su Google.

2. Amazon ECHO
Amazon ha invece sviluppato Amazon Echo, lo speaker intelligente che sfrutta il machine learning e l’intelligenza artificiale per rispondere alle domande degli utenti. Echo è nato dallo sviluppo dello smartphone di Amazon, considerato un fallimento, ed è stato annunciato nel novembre 2014 per il mercato americano. Da quella data sono stati venduti 4 milioni di esemplari.
Echo è tra i primi prodotti dell’Internet delle cose che inizia ad avere una notevole diffusione, anche grazie alle funzioni sviluppate da terzi. A settembre dello scorso anno sono state rilasciate 2 nuove versioni di Echo, una nel mercato inglese e una in quello tedesco.

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