Cosa fare se la PA rifiuta la fattura elettronica

07.10.2016 - Tempo di lettura: 3'
Cosa fare se la PA rifiuta la fattura elettronica

La fatturazione elettronica alla PA è un processo che vede coinvolti il fornitore, il Sistema di Interscambio e la Pubblica Amministrazione destinataria.

  • Il fornitore emette la fattura elettronica alla PA.
  • La fattura viene intercettata dal SdI e, successivamente, inoltrata all’Ente Pubblico, che ha richiesto il bene o commissionato il servizio.
  • Il Sistema di Interscambio effettua un controllo sulla correttezza della fattura.
  • Se la fattura non presenta errori, essa viene inviata alla Pubblica Amministrazione – la quale effettua una seconda verifica.

Perché la PA rifiuta la fattura

  1. importo e esigibilità IVA;
  2. importi e errori di calcolo;
  3. ritenuta d’acconto;
  4. cassa previdenziale;
  5. ecc.

Quando e come arriva la notifica di rifiuto fattura elettronica

  1. Attraverso la “notifica di esito” negativa: è il Sistema di Interscambio a comunicare al fornitore lo scarto della fattura elettronica e il motivo dello scarto.
  2. In un momento successivo all’accettazione: è la PA, dopo aver accettato la fattura, a rendersi conto dell’errore e a contattare direttamente il fornitore – via pec, telefono o altri mezzi similari.
  3. Successivamente alla “decorrenza dei termini”: trascorsi 15 giorni senza alcuna comunicazione di esito positivo o negativo – per decorrenza dei termini appunto – l’ufficio PA si accorge di un errore e si mette in contatto con il fornitore del bene o del servizio.

Cosa fare se la PA rifiuta la fattura elettronica

Devi correggere e inviare nuovamente la fattura. Ricordati di mantenere la stessa data della fattura da correggere, lo stesso numero di fattura e non utilizzare lo stesso numero progressivo del file.

Cosa fare in caso di rifiuto successivo all’accettazione o alla decorrenza dei termini?

Devi, innanzitutto, emettere una nota di credito – in formato fattura elettronica – a storno totale della fattura elettronica errata. Poi, devi emettere nuovamente la fattura elettronica con le correzioni richieste dalla PA. Ricordati, in questo caso, che non devi mantenere la data né il numero della fattura errata e che non devi utilizzare lo stesso numero progressivo del file.

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